SETTE ANNI DI DISGRAZIA (LO SPECCHIO ROTTO)

4 08 2010

I “finiani” dopo aver lasciato che la legalità venisse equiparata alla ragione stessa della loro esistenza e della loro contrapposizione coi “Berluscones”, alla prima prova dei fatti dimostrano di saper rinunciarvi con scioltezza.

Si astengono sul voto di sfiducia su un sottosegretario ALLA GIUSTIZIA, (di un governo massone) accusato di aver tramato, in una loggia massonica, contro le istituzioni, e nella fattispecie contro l’indipendenza della Corte Costituzionale. Robetta, insomma.

L’assessore regionale alla Protezione Civile, Ambiente e Rifiuti Daniela Stati si dimette dopo che la Procura dell’Aquila ne chiede l’interdizione cautelare dai pubblici uffici a seguito di un’inchiesta, con tanto di intercettazioni dalle quali si evince senza ombra di dubbio che lei ed il padre (ex democristiano tesoriere della DC e finito ai tempi d’oro in carcere per finanziamento illecito dei partiti) erano fatti oggetto di regalie da parte dell’imprenditore Angeloni, che così sperava di ottenere appalti nella Ricostruzione.

Addirittura regalò all’assessore un diamante (che è per sempre, diversamente dalla galera)  del valore di 15.000€ (un consigliere regionale abruzzese ne guadagna “solo” 13.000 circa) ed al padre dell’assessore un televisore definito “grosso”.

E così fanno due, perché forse ricorderete che mesi fa, quando emerse la vicenda degli sciacalli che ridevano, saltarono fuori anche altre intercettazioni in cui Denis Verdini, (che nel frattempo di guai ne accumulati un altro po’ anche altrove) consigliava uno degli imprenditori del consorzio Federico II di andare a trovare il Commissario Chiodi (presidente della Regione) perché era “un amico”. E gli appalti li ebbero,sembrerebbe,  per circa 10 milioni di Euro. A riguardo indaga la Procura nazionale antimafia.

Insomma, la Giunta Regionale, quando non è in ferie (se ne sono appena concessi un’altra trentina di giorni, dopo la pausa di 42 giorni consecutivi che ricorderete tra Marzo e Aprile) lavora ed anche sodo, a quanto pare.

Non per il bene della popolazione Abruzzese e men che meno per quella Aquilana, ci mancherebbe:

– Dei 46 milioni incassati per risarcimento assicurativo dell’Ospedale dell’Aquila non si hanno tracce, nessuno sa dove siano, e nel frattempo l’ospedale ha riaperto senza mensa, (i pasti arrivano dal Lazio, immaginate che bontà) ed i lavori procedono a detta di chi deve lavorarci e viverci all’insegna del rattoppo.

– qualche milione di Euro che evidentemente per L’Aquila non serviva è finito a Chieti per iniziative culturali (soldi delle donazioni a favore dei terremotati) e a Pescara per interventi sul suo aeroporto.

– Il Presidente nonché Commissario un giorno dice che il denaro è finito, il giorno dopo specifica che non tutto è finito e che il rimanente sa di averlo perché (con una gaffe senza pari) dichiara di averlo “sul suo conto personale”.

Parlassimo di cazzi degli altri mi verrebbe pure da riderci su, e pensare ad una fiction liberamente tratta dal titolo ” La giunta più pazza del mondo”, oppure non so “i soliti ignoti”, o magari “criminali allo sbaraglio”. Così non è purtroppo. E il Comune non è da meno: la maggioranza non esiste più, il Sindaco si regge sulla sua poltrona solo perché un commissariamento del Comune per ora non lo vuole nessuno, e alla prova dei fatti si naviga a vista, per di più con un occhio chiuso.

In due mesi si sono dimessi vari tra assessori, consiglieri e pure un dirigente del Comune.

Il Governo da par suo, minaccia di rimandare la Protezione Civile a gestire la “fase 2”, quando è chiaro ormai ai più che la fase 1 ancora imperversa e chissà che casino mastodontico vivremmo se al commissariamento della regione si aggiungesse quello del Comune e poi quello della Protezione Civile, magari nel periodo, che non si annuncia breve, di un possibile Governo tecnico di transizione che ci porti a nuove elezioni.

E in tutto questo, le caserme mezze vuote dell’Aquila non si sa ancora chi debba occuparle, la Finanziaria approvata ha prodotto una stortura burocratica per cui i cantieri della Ricostruzione vengono bloccati perché le aziende non sono in regolare posizione contributiva e dunque non possono presentare il DURC al Comune che le potrebbe, finalmente, pagare per il lavoro svolto. E parliamo di ricostruzione leggera.

I cinque saggi selezionati per lavorare alle linee guida della ricostruzione appena hanno preso parola hanno parlato di ricostruzione partecipata, di contributo della gente alle idee da mettere in campo, e a quelli che da un anno e mezzo ci mettono in disparte perché “minoranza rumorosa” credo sia venuto un mezzo infarto. Immagino che non li rivedremo più, i saggi.

L’Aquila aspetta l’esplosione di tutte queste vicende la cui soluzione si rimanda da troppo tempo. Del resto siamo arrivati ad Agosto, si va comunque in ferie e già verso la fine di Settembre il nostro clima ci imporrà una pausa forzata dei lavori. Per il centro storico ed i paesi del circondario sarà il secondo inverno con i tetti scoperchiati, così che dove non è arrivato il terremoto, arriverà la neve a fare il resto.

Dicono che la classe politica di un Paese è lo specchio della sua popolazione; un’immagine così distorta delle brave persone che immagino esistano anche in Italia la può restituire solo uno specchio rotto, sbriciolato in mille pezzi.

E forse è vero, è davvero così. Non mi stupirei, del resto. Fanno sette anni di disgrazia. Nel caso, siamo solo al primo.

SETTE ANNI DI DISGRAZIA (LO SPECCHIO ROTTO)





CHI L’AVREBBE MAI DETTO

2 07 2010

Quando anche questa sarà fatta, inizieremo a prendere la pala, e scaveremo.

Più giù, senza ausili meccanici, non si riesce ad andare. Più giù del fondo, se vuoi, puoi scavare anche a mano nuda, ma sempre ti tocca scavare.

In tutti i sondaggi che vengono citati dalla tv o sui giornali, emerge che il “campione” esaminato è nettamente contrario alla legge bavaglio. Chiamatelo così, se siete dei concreti, o chiamatelo “DDL Intercettazioni” se vi fa figo.

Da un populista come Berlusconi mi sarei aspettato tutto, meno che l’incapacità di convincere anche stavolta la massa che le sue necessità personali siano anche le nostre.

E’ forse la prima volta, che non ci riesce. Eppure, prosegue: è troppo importante.

Quanti danni gli hanno fatto le intercettazioni? Tanti, decisamente troppi. Le telefonate tra lui e Dell’Utri che parlano della bomba che Mangano (l’eroe) aveva messo in casa di Berlusconi, sono un esempio tra tanti.

Con la legge bavaglio chi l’avrebbe mai saputo?

Le intercettazioni dei nostri magistrati, quanti danni hanno fatto al governo? Ancor di più, se possibile.

Case regalate, appalti, grandi opere, G8 della Maddalena, massaggi al Salaria Village, e così via. Con le intercettazioni è persino tramontata la Protezione Civile SpA, per ora.

Con la legge bavaglio, chi l’avrebbe mai saputo?

E quale regalo hanno fatto le intercettazioni a noi Aquilani?

Uno. Enorme.

Abbiamo avuto la prova provata, la certezza d’averlo sentito con le nostre orecchie, che siamo un affare economico di proporzioni storiche, in tutta Europa.

Al solo pensiero, ridevano nel letto;  contemporaneamente 308 di noi, nel letto morivano.

Certe notizie non stupiscono, magari. Ma indignano e uniscono.

Ci siamo ritrovati allora, e non ci siamo più lasciati. E oggi siamo tanti, diversi e consapevoli di esserlo, ma più svegli e indignati di prima.

Con la legge bavaglio chi l’avrebbe mai saputo?

Al telegiornale che ho intravisto stamattina pare che ieri in Piazza Navona ci fosse anche la D’Addario, e che l’abbiano contestata. Lei, si difendeva: le sue registrazioni (estorte con l’inganno), ci hanno fatto sapere, diceva lei.

Grazie a lei abbiamo saputo che c’era una “escort” (che mi dicono essere il termine tecnico e politically correct che sostituisce quello, abusato e un po’ anni ’80, di “troia”) a palazzo Grazioli.

Che favori sessuali possono essere merce di scambio con il Presidente del Consiglio.

Chi l’avrebbe mai detto.

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TRASPARENZA!

13 02 2010

A seguito dello sdegno suscitato da chi alle 3:32 rideva già alle nostre spalle, si precipita tutta la classe politica, (anche quella restata colpevolmente in silenzio, nonostante le nostre proteste che vanno avanti da mesi nel disinteresse più totale),a difendere la nostra dignità.

E c’è chi fa di più. Leggi il seguito di questo post »





BALLANDO SUI MORTI

11 02 2010

Ho fretta. Ho fretta che tutto si chiarisca per poter sapere su quale faccia avrò il diritto di sputare il mio sdegno. Sentire che già alle 3:30, del 6 Aprile 2009, c’era chi si fregava le mani al pensiero di quanti soldi si sarebbero mossi per la ” ricostruzione” e l’emergenza aquilana, (stando alle intercettazioni riportate sugli organi di stampa) avvertendo la necessità ” di partire in quarta” (“non capita mica un terremoto ogni giorno”)va oltre ogni mia più funesta previsione circa l’onestà d’animo di chi ho visto essere attore in casa mia negli ultimi dieci mesi. Leggi il seguito di questo post »