5^ d.T.

5 04 2014

Ci sono occasioni da cui non ci si può nascondere. TERREMOTO: 6 APRILE; NELLA NOTTE SI RICORDA LA TRAGEDIA

Ogni anno, da cinque a questa parte, l’arrivo di aprile si accompagna ad una compostezza ritrovata, un bisogno di comunità, di riflessione.

C’è stato il momento in cui non poteva esserci 6 aprile da trascorrere fuori L’Aquila; con la città, con perfetti sconosciuti, che per quella notte tornavano ad esserlo un po’ meno. Come nei primi mesi dopo il 6 aprile 2009 tutti ci siamo sentiti un po’ meno estranei verso i nostri concittadini.

Quel tempo l’ho vissuto con sincerità, con commozione.

Ma quel tempo, per me è passato.

Gli Aquilani non sono tutti uguali. Né lo sono mai stati. Nell’ultimo anno ho maturato la convinzione che dirselo, avere il coraggio di farlo, sarebbe un primo passo chiarificatore, il primo davvero utile (credo) per andare finalmente avanti. E ricostruirsi su basi moralmente più solide.

Il caso mi ha portato a trascorrere fuori questo lungo fine settimana. E per la prima volta non me ne sono preoccupato. Non ne avverto il senso di colpa.

Riserverò alla mia città un pensiero da qui, a 600 km da casa. Rivolgo qui un pensiero alla mia gente. A quegli sconosciuti che da 5 anni ci hanno lasciato. Per causa di alcuni, che sono certo si mescoleranno tra i tanti buoni d’animo che stanotte li ricorderanno sinceramente.

Il lutto dovrebbe essere un sentimento talmente onesto da non mescolare con l’ipocrisia.

Dirlo oggi può sembrare crudo. Inappropriato. Me ne scuso, ma io oggi ripartirei da qui.

Buonanotte L’Aquila.


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Una risposta

15 10 2014
indian

Un post all’anno è poco per la situazione che ho visto a L’Aquila in giugno. Forza! Non bisognerebbe mai perdere la forza di denunciare l’inaudito.

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