FLUSSO DI COSCIENZA #2

27 06 2010

Comincia la ritirata, amici cari.

I vigili del fuoco, gli unici che non esiterei a definire eroi in tutto lo schifo del terremoto dell’Aquila(mi fa incazzare tremendamente che ci si ostini a chiamarlo d’Abruzzo: chi lo fa ha l’intenzione di diluirlo, come se un abominio del genere fosse diluibile), rifanno le valige e se ne vanno a casa.

Non un addio di botto, che salterebbe agli occhi di chiunque, ma una lenta ritirata che non parte nemmeno da L’Aquila, ma dai paesi vicini.Ne parla il giornale di oggi, che ho preso al termine di una passeggiata in città. Dicono i sindaci dei paesi della nostra città-territorio che è una perdita grave, e ci credo: stanno lasciando a metà i lavori di messa in sicurezza e puntellamento che alacremente hanno portato a termine o quasi in città con un’abnegazione non da tutti. lavorano per 4 lire al mese, hanno rischiato la vita per salvare le nostre, quei delinquenti che gli avevano conferito le onorificenze per valore civile hanno approntato kit per ritirarle che si sarebbero dovuti pagare. Si, cristo santo, se sei un meritevole cittadino c’è uno che ti fa la medaglia(privato) per conto del Dipartimento di Protezione Civile e poi ti dice “passa a ritirarla, fanno 130€”. miseria, c’è ancora una traccia della vergogna su quelle facce di bronzo? io spero che le medaglie non se le siano andate a comprare. spero siano bastate quelle che auto-tassandoci abbiamo consegnato come cittadinanza Aquilana ad ognuno dei 120 corpi provinciali dei vigili del fuoco intervenuti nei mesi dopo il terremoto a L’Aquila. si, tra l’altro lo chiamo terremoto, non sisma. sisma è una parola che non rende onore alla realtà del mostro che c’ha sfasciato le vite. un termine asettico. sisma. Sisma ce lo chiamano quelli che vogliono fare i signori, che lo raccontano scordandosi che è morte, polvere,paura, e puzza di gas, sudore, e vestiti sporchi e la prima doccia se ti va bene la fai dopo 3 giorni.

Ordini superiori, richiamano i nostri eroi alla loro sede. i soldi, inutile dirlo non ci sono per loro, e a questo punto voglio sperare non ci siano nemmeno più per i militari che ci assediano. e del tutto inutilmente. i ladri vanno e vengono dalle nostre case, nonostante ci siano camionette in giro per tutto il centro città. noi cittadini che c’abbiamo pure passato la scopa per le strade, se vogliamo varcare una cancellata dobbiamo scrivere al sindaco, incontrare il questore, organizzare una manifestazione, le carriole, e sperare d’essere almeno un migliaio. e magari, nel frattempo, la notte quando la città ci viene chiusa alle nostre spalle(visto che dalle 21,30 la città è chiusa!) i soliti 4 morti di fame vanno a fottersi ciò che rimane. Tra un po’ si spiantano pure i portoni e le fontane. Potrebbero trovare nuova vita altrove, e il disegno dell’Aquila-2 del nostro operoso presidente potrebbe così risultare persino un compromesso al ribasso: sorgerebbero infiniti pezzi dell’Aquila in ogni giardino di qualche facoltoso che acquista sul mercato nero pezzi d’arte lasciati al primo volenteroso disposto a caricarseli in macchina.

Quindi, i vigili del fuoco vanno via, ma per ora i militari restano. loro sì che servono.

Stamattina c’era una marea di persone all’assemblea. considerato che me ne sono dovuto andare prima che iniziasse, e qualcun’altro sarà senz’altro arrivato.

ero lì con la mia ragazza, e il suo cane Romeo, un boxer di 50 chili abituato a comportarsi da orsacchiotto, incapace di far del male a una mosca. Siamo dovuti scappare per salvarci il culo, e un po’ pure la faccia. Dopo una passeggiata lunga un’ora ai giardini sotto casa e poi al castello, abbiamo imboccato il Corso principale. Ovviamente, pensavamo che non ci fossero problemi in vista, ma c’ha pensato Romeo: una cacata chilometrica per il corso, e noi non avevamo sacchetti per raccoglierla. vergogna come non ne ho mai provata. ovvio che non bastasse: un signore che passeggiava in senso opposto, inorridito dalla scena esclama ” adesso deve pulire, non vorrà mica lasciarla lì, ce l’ha il sacchetto?”. Accento fortemente romano. Accenno parole impronunciabili dentro di me, pensando alla figura che non può che definirsi di merda. “purtroppo no”, rispondo. imbarazzo visibile, o almeno io mi vedo imbarazzato. Allora, da bravi animali, abbiamo due modi di rispondere alla minaccia. Da sempre è così: attacco, o fuga. Scegliamo la fuga. Decorosa, però. ci incamminiamo. Lui non si scompone, “se lo faccia dare e la pulisca”. Mi guardo intorno. militari nella camionetta e una città chiusa, rotta,puntellata e transennata.

Io, ripreso da un romano venuto a vedere le mie rovine nel suo tempo libero. Riprende me, che ho rimosso le macerie con le carriole mesi fa, perché oggi sono l’incivile che gira senza la paletta per rimuovere un banalissimo stronzo. Avrei voluto rispondergli “si, coglione, appena trovo un negozio aperto chiedo una bustina!”.

Arrivo rosso in volto in piazza, con gli schiamazzi del romano che si allontanano dietro di noi. Un randagio assalta il cane della mia ragazza, lo morde. lo scaccio. per fortuna nulla di grave.

Posso dichiarare conclusa la mia passeggiata domenicale. E buona domenica bestiale anche a voi.

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FIGLI DI UN DIO MINORE

11 03 2010

EROI SILENZIOSI. FIGLI DI UN DIO MINORE.

Non vogliamo davvero sentirci ingrati.

Molti però ce lo appioppano, questo bollo e si sentono già per questo, meglio di altri.

Ingrata, forse, dovrebbe allora sentirsi l’Italia.

Il 7 Aprile 2009, moriva a L’Aquila, un Vigile del Fuoco di Bergamo, Marco Cavagna. Leggi il seguito di questo post »